Il pellegrinaggio è un simbolo della vita, ci fa pensare che la
vita è camminare, è un cammino. Se una persona non cammina e rimane ferma, non
serve, non fa nulla. Pensate all’acqua, quando l’acqua non è nel fiume, non va
avanti, ma è ferma, si corrompe. Un’anima che non cammina nella vita facendo il
bene, facendo tante cose che si debbono fare per la società, per l’aiuto agli
altri e anche che non cammina per la vita cercando Dio e che lo Spirito Santo
ti muove da dentro, è un’anima che finisce nella mediocrità e nella miseria
spirituale. Per favore: non fermatevi nella vita!
Può accadere: tutti abbiamo avuto nella vita cadute, sbagli; ma
se tu hai fatto uno sbaglio alzati subito e continua a camminare. «Canta e
cammina», diceva Sant’Agostino ai suoi fedeli; camminare con la gioia e anche
camminare quando il cuore è triste, ma sempre camminare. E se tu hai bisogno di
fermarti, che sia per riposarti un po’ e prendere un po’ di fiato per andare
avanti dopo. Canta e cammina! Sempre, canta e cammina! C’è anche il pericolo di
sbagliare strada. Chi cammina può sbagliare strada; questo può succedere a
ognuno di noi e quante volte noi abbiamo fatto questo. Se tu sbagli strada,
torna. Torna, perché c’è la misericordia di Gesù.
L’arte di salire non è nel non cadere, ma nel non rimanere
caduto. Canta e cammina e se sei caduto, alzati: c’è la carezza della
misericordia di Gesù che perdona tutto e lì è la gioia, la gioia di
quell’incontro con Gesù.
In questa lunga serata notturna, in questa notte di cammino,
pensate alla vostra vita. Cosa devo fare della mia vita? Cosa mi dice Gesù che
devo fare della mia vita? Cosa pensa il Signore per me? C’è gioia nel mio
cuore, per cantare mentre cammino? Se non c’è gioia, cercàtela! Il Signore te
la darà, te la donerà con la Sua misericordia.
L’Angelo custode di ognuno di voi vi dica all’orecchio: “Canta e cammina!”.
Papa Francesco ai pellegrini di Macerata-Loreto